Giuseppe Tattara, "Ricordando Sebastiano Brusco"

Economia e Società Regionale
n. 77-78, 2002

Ho conosciuto Sebastiano Brusco molti anni fa, ma non ci siamo visti spesso. Ci siamo a volte sentiti al telefono, a lungo, ed è stato sempre disponibile e prodigo di consigli, di riferimenti, di indirizzi di persone, per lo più ex allievi impegnati nel lavoro sul campo, da conttatare, più che di consigli diretti.
Lo ho praticato indirettamente attraverso al frequentazione di alcuni suoi allievi che è stata per me fonte di arricchimento continuo, e che esplicitamente ne richiamavano la lezione di metodo, di cui erano tutti profondamente convinti.
Ho letto di lui per prima cosa il saggio sulla teoria del capitale e mi piace poi pensare che, capita la critica ai modelli e capito il senso, forse minimalista, cui tale critica finiva per confinare la teoria, egli, memore della lezione marxiana, sia passato a studiare cose diverse, più concrete. In fondo se non esiste più una teoria omnicomprensiva, che descriva le azioni eonomiche con la forza con cui l'astronomia descrive le rivoluzioni dei pianeti e il cammino delle stelle, ma se esistono al più pezzi di teoria, quello che resta da fare è prendere qualcuno di questi pezzi e lavorarci sopra.
E qui mi piace collocare il suo interesse per l'economia applicata e per lo sviluppo delle zone di piccola impresa. Sviluppo studiato non sui libri ma nella pratica concreta, nel contatto con i lavoratori, con il sindacato e con gli imprenditori. Una analisi minuziosa, un desiderio profondo per la conoscenza della realtà, un voler capire la struttura dei processi produttivi nei dettagli, da ingegnere, una visione concreta e uno scetticismo per le misure aggregate dell'analisi, per i modi di vedere convenzionali. La ricerca di un linguaggio di comunicazione diretto, efficace, anche se molto poco accademico.
Lo studio di Brusco comunque non era solo analisi sul campo. Infatti Brusco aveva dei riferimenti teorici importanti, che emergono in modo discreto dai suoi lavori. Oltre a Marx, la Penrose, con il suo studio sull'impresa, Pratten con le sue anlisi applicate, Hirschman per l'analisi dei legami a monte e a valle, Rosenberg per l'evoluzione della tecnologia e qualche altro (che io sappia). Un insieme di grandi opere e di pensatori robusti.
Della sua analisi escono lavori scientifici di alto spessore e una importante lezione di metodo che sono ricordati nelle pagine che seguono, nelle righe affettuose di alcuni amici che lo hanno per lungo tempo frequentato.

[Ultimo aggiornamento: 10/09/2012 10:23:06]